Il mondo del web sta affrontando un nuovo cambiamento cruciale: l’introduzione di INP (Interaction to Next Paint) all’interno dei Core Web Vitals, come parte del continuo sforzo di Google per migliorare l’esperienza utente. Dal marzo 2024, INP prenderà il posto del First Input Delay (FID), rappresentando un passo fondamentale verso una maggiore attenzione alla fluidità e alla reattività delle pagine web. Ma cosa significa tutto questo per chi gestisce siti e applicazioni web? Come si può ottimizzare un sito per affrontare questa nuova metrica? In questo articolo approfondiremo INP, spiegando cosa comporta, perché è importante e come affrontare la sfida.
Cos’è l’INP: Un Nuovo Indicatore della Reattività
INP, acronimo di Interaction to Next Paint, misura il tempo che una pagina impiega a rispondere visivamente a un’interazione utente, come un clic o un input da tastiera. Diversamente da FID, che misura solo il tempo tra l’interazione e l’inizio del processo di risposta, INP tiene conto dell’intero ciclo di risposta visiva. Questo significa che non si limita a misurare la rapidità con cui il browser inizia a rispondere, ma valuta quanto tempo ci vuole perché l’utente veda effettivamente il risultato dell’interazione.
L’importanza dell’Interazione Utente nelle Esperienze Digitali
Nel contesto dell’evoluzione del web, la reattività è diventata una componente fondamentale per offrire esperienze utente di alta qualità. Se guardiamo indietro, le prime versioni dei siti web erano relativamente statiche, con una quantità minima di interazioni. Tuttavia, con l’avvento del Web 2.0 e la crescente complessità delle interfacce utente, l’interazione tra utenti e siti web è diventata un elemento chiave. Oggi, gli utenti si aspettano che le pagine reagiscano immediatamente ai loro input, che siano rapidi sia su desktop che su mobile. È qui che metriche come l’INP (Interaction to Next Paint) giocano un ruolo determinante.
La SEO è molto complessa, e senza strumenti diventa davvero difficile ottenere risultati tangibili rapidamente. Ma quali sono gli strumenti essenziali che servono per poter rankare? Di seguito riportiamo i migliori SEO tools:
SEMrush è uno strumento di analisi e strategia SEO altamente...Show More
SEMrush è uno strumento di analisi e strategia SEO altamente avanzato, apprezzato per le sue funzioni complete e dati analitici dettagliati. Le sue principali funzionalità includono:
- Ricerca di parole chiave: Identifica parole chiave rilevanti e il loro volume di ricerca.
- Analisi della concorrenza: Monitora e confronta le strategie dei concorrenti.
- Audit SEO: Valuta e migliora l'ottimizzazione del sito web.
- Monitoraggio delle posizioni: Traccia il posizionamento delle parole chiave nei motori di ricerca.
- Analisi dei backlink: Esamina i link in entrata per migliorare l'autorità del sito.
SEMrush si differenzia da Mangools per la sua profondità e complessità. Mentre Mangools è ideale per utenti e aziende che cercano un'interfaccia semplice e funzionalità di base, SEMrush si rivolge a professionisti e aziende con esigenze più avanzate, offrendo analisi dettagliate e un ampio set di strumenti per strategie SEO complesse.
Show LessRank Math è un plugin SEO per WordPress progettato per aiutare...Show More
Rank Math è un plugin SEO per WordPress progettato per aiutare gli utenti a ottimizzare il contenuto del loro sito web per i motori di ricerca in modo efficiente e intuitivo. Di fatto, copre tutti gli aspetti della SEO tecnica e si distingue per la sua facilità d'uso e per l'ampio set di funzionalità avanzate.
Funzionalità principali:
- Analisi SEO On-Page: Suggerisce miglioramenti per ottimizzare i post e le pagine in base alle parole chiave selezionate.
- Integrazione con Google Search Console: Visualizza dati di performance direttamente nel dashboard di WordPress.
- Gestione dei Redirection: Facilita la creazione e la gestione di reindirizzamenti 301 per evitare pagine non trovate.
- Supporto Schema Markup: Permette di aggiungere facilmente dati strutturati per migliorare la visibilità nei risultati di ricerca.
Mangools è uno strumento SEO versatile e user-friendly, ideale...Show More
Mangools è uno strumento SEO versatile e user-friendly, ideale per principianti e piccole imprese. È il SEO tool onnicomprensivo per l'eccellenza, coprendo qualunque aspetto della SEO da ricerca di parole chiave, analisi SERP, monitoraggio del ranking e analisi di backlinks. Il Tool ha varie funzionalità:
- KWFinder: Ricerca di parole chiave con dati su volume, CPC e difficoltà SEO.
- SERPChecker: Analisi dettagliata dei risultati dei motori di ricerca, con metriche chiave come DA e PA.
- SERPWatcher: Monitoraggio del ranking delle parole chiave, per tracciare le prestazioni nel tempo.
- LinkMiner e SiteProfiler: Analisi approfondita dei backlinks e panoramica complessiva del profilo SEO di un sito web.
Cosa Rende Cruciale la Metrica INP?
L’INP non è semplicemente un altro indicatore di prestazioni. Si distingue per la sua capacità di cogliere una delle sfide più complesse nell’esperienza utente: la percezione della fluidità e della velocità di risposta. La percezione dell’utente è soggettiva e può variare notevolmente, ma ciò che l’INP cerca di fare è fornire una misura oggettiva della reattività delle pagine. Questo parametro, introdotto da Google, non riguarda solo la parte tecnica della reattività, ma anche la percezione che l’utente ha di questa velocità. In altre parole, anche se il tempo di caricamento iniziale è ottimo, se l’utente deve attendere troppo a lungo prima che una pagina reagisca ai suoi clic o input, l’esperienza risulterà frustrante.
Guarda questo interessante video per capire perché è importante ottimizzare la velocità di un sito:
Differenza tra INP e FID
Prima di approfondire come ottimizzare un sito web per migliorare l’INP, è utile comprendere appieno le differenze tra l’Interaction to Next Paint (INP) e il suo predecessore, il First Input Delay (FID). Il FID è stato introdotto per misurare la latenza iniziale che si verifica quando un utente interagisce per la prima volta con una pagina web. Tuttavia, questa metrica soffre di una limitazione fondamentale: misura solo il tempo che intercorre tra l’input dell’utente e l’inizio dell’elaborazione da parte del browser, ignorando il tempo effettivo necessario per completare la risposta visiva.
L’INP, al contrario, misura l’intero ciclo di risposta, dalla ricezione dell’input fino al punto in cui l’utente vede un aggiornamento visivo (il “next paint”). Questa differenza può sembrare sottile, ma ha un impatto significativo sulla valutazione delle prestazioni reali di una pagina web. Se, ad esempio, l’inizio del processo di risposta avviene rapidamente, ma ci vogliono diversi secondi prima che l’utente veda il risultato, l’esperienza complessiva sarà comunque percepita come lenta. Ecco perché l’INP è così importante: tiene conto della totalità dell’esperienza, non solo dell’inizio.
Implicazioni del Passaggio da FID a INP per Sviluppatori e Webmaster
La transizione da FID a INP rappresenta un cambiamento cruciale che potrebbe richiedere aggiustamenti significativi nella gestione delle prestazioni di un sito web. Fino ad ora, molti sviluppatori si concentravano sulla riduzione del First Input Delay ottimizzando il caricamento iniziale della pagina e la gestione degli eventi JavaScript. Tuttavia, con l’introduzione dell’INP, è necessario fare di più: occorre prestare attenzione all’intero ciclo di interazione, dalla ricezione dell’input alla visualizzazione del risultato.
Ciò comporta un cambiamento nel modo in cui le pagine web vengono progettate e ottimizzate. Gli sviluppatori devono garantire che ogni interazione sia fluida e che non vi siano ritardi significativi in nessuna parte del processo di rendering. Questo richiede una collaborazione più stretta tra chi sviluppa il front-end, chi si occupa della gestione delle risorse e chi si occupa del back-end, per garantire che le interazioni dell’utente non vengano mai bloccate o rallentate.
Il Contesto SEO: Come INP Influenza la Ricerca su Google
Uno degli aspetti più importanti dell’introduzione dell’INP nei Core Web Vitals è il suo impatto sulla SEO (Search Engine Optimization). Dal momento che Google ha chiarito che le prestazioni dei siti web, misurate attraverso i Core Web Vitals, influenzano il posizionamento nei risultati di ricerca, l’INP diventa un parametro da non trascurare. Ma come si traduce tutto questo in termini pratici?
Supponiamo di avere due siti web con contenuti simili e ottimizzati per parole chiave rilevanti. Uno dei due siti offre un’esperienza utente più reattiva, con un punteggio INP migliore. In questo caso, è probabile che Google premi il sito con migliori performance nei Core Web Vitals, offrendogli una posizione più alta nella SERP. Questo perché l’esperienza utente, per Google, è un indicatore cruciale della qualità di un sito web.
In passato, molti professionisti SEO si concentravano principalmente sull’ottimizzazione dei contenuti e della velocità di caricamento iniziale. Ora, con l’introduzione di INP, l’attenzione si sposta verso un’ottimizzazione più ampia e olistica, che considera la fluidità delle interazioni e la rapidità con cui gli utenti vedono il risultato delle loro azioni. Questo nuovo paradigma richiede competenze tecniche avanzate, e gli strumenti tradizionali di SEO devono essere integrati con tool per monitorare le performance in tempo reale.
La SEO è molto complessa, e senza strumenti diventa davvero difficile ottenere risultati tangibili rapidamente. Ma quali sono gli strumenti essenziali che servono per poter rankare? Di seguito riportiamo i migliori SEO tools:
SEMrush è uno strumento di analisi e strategia SEO altamente...Show More
SEMrush è uno strumento di analisi e strategia SEO altamente avanzato, apprezzato per le sue funzioni complete e dati analitici dettagliati. Le sue principali funzionalità includono:
- Ricerca di parole chiave: Identifica parole chiave rilevanti e il loro volume di ricerca.
- Analisi della concorrenza: Monitora e confronta le strategie dei concorrenti.
- Audit SEO: Valuta e migliora l'ottimizzazione del sito web.
- Monitoraggio delle posizioni: Traccia il posizionamento delle parole chiave nei motori di ricerca.
- Analisi dei backlink: Esamina i link in entrata per migliorare l'autorità del sito.
SEMrush si differenzia da Mangools per la sua profondità e complessità. Mentre Mangools è ideale per utenti e aziende che cercano un'interfaccia semplice e funzionalità di base, SEMrush si rivolge a professionisti e aziende con esigenze più avanzate, offrendo analisi dettagliate e un ampio set di strumenti per strategie SEO complesse.
Show LessRank Math è un plugin SEO per WordPress progettato per aiutare...Show More
Rank Math è un plugin SEO per WordPress progettato per aiutare gli utenti a ottimizzare il contenuto del loro sito web per i motori di ricerca in modo efficiente e intuitivo. Di fatto, copre tutti gli aspetti della SEO tecnica e si distingue per la sua facilità d'uso e per l'ampio set di funzionalità avanzate.
Funzionalità principali:
- Analisi SEO On-Page: Suggerisce miglioramenti per ottimizzare i post e le pagine in base alle parole chiave selezionate.
- Integrazione con Google Search Console: Visualizza dati di performance direttamente nel dashboard di WordPress.
- Gestione dei Redirection: Facilita la creazione e la gestione di reindirizzamenti 301 per evitare pagine non trovate.
- Supporto Schema Markup: Permette di aggiungere facilmente dati strutturati per migliorare la visibilità nei risultati di ricerca.
Mangools è uno strumento SEO versatile e user-friendly, ideale...Show More
Mangools è uno strumento SEO versatile e user-friendly, ideale per principianti e piccole imprese. È il SEO tool onnicomprensivo per l'eccellenza, coprendo qualunque aspetto della SEO da ricerca di parole chiave, analisi SERP, monitoraggio del ranking e analisi di backlinks. Il Tool ha varie funzionalità:
- KWFinder: Ricerca di parole chiave con dati su volume, CPC e difficoltà SEO.
- SERPChecker: Analisi dettagliata dei risultati dei motori di ricerca, con metriche chiave come DA e PA.
- SERPWatcher: Monitoraggio del ranking delle parole chiave, per tracciare le prestazioni nel tempo.
- LinkMiner e SiteProfiler: Analisi approfondita dei backlinks e panoramica complessiva del profilo SEO di un sito web.
Come Migliorare il Punteggio INP: Best Practice Tecniche
Ottimizzare l’INP richiede una strategia che affronti diversi aspetti del ciclo di sviluppo e gestione delle pagine web. Non basta più concentrarsi solo sul caricamento veloce della pagina; è necessario garantire che tutte le interazioni, in qualsiasi fase della navigazione, siano fluide e immediate. Di seguito, analizziamo alcune strategie avanzate per migliorare il punteggio INP:
- Analisi delle Interazioni Lente: Uno degli errori più comuni che si commettono è ottimizzare solo le interazioni più frequenti. Tuttavia, l’INP tiene conto dell’interazione più lenta registrata su una pagina. Pertanto, è essenziale monitorare tutte le interazioni, anche quelle che potrebbero sembrare secondarie o meno importanti. Utilizza strumenti come Lighthouse o PageSpeed Insights per identificare le interazioni che richiedono più tempo per completarsi e inizia da lì il processo di ottimizzazione.
- Prioritizzazione delle Risorse Critiche: Assicurati che le risorse critiche per il rendering delle interazioni siano caricate il più rapidamente possibile. Ciò significa, ad esempio, ottimizzare l’uso dei font web, ridurre il peso delle immagini e minimizzare l’uso di JavaScript che potrebbe rallentare il rendering. L’uso del lazy loading per le immagini e gli script non essenziali può ridurre il carico iniziale e migliorare la velocità di risposta alle interazioni.
- Ottimizzazione del Rendering Lato Client: Spesso, gran parte del tempo di risposta a un’interazione è dovuto al lavoro che il browser deve svolgere per aggiornare il layout della pagina. Ridurre il numero di ricalcoli dello stile e ottimizzare le animazioni e le transizioni può ridurre notevolmente il tempo necessario per completare un paint dopo un’interazione.
- Caching e Riduzione del Carico del Server: L’ottimizzazione del lato server non va trascurata. Utilizzare tecniche di caching avanzato e ridurre il carico sul server può ridurre i tempi di risposta e migliorare l’INP. Ad esempio, l’adozione di tecnologie come l’Edge Computing e il caching distribuito può garantire che le risorse vengano servite più rapidamente agli utenti.
- Uso di API Performanti: Le API lente o mal progettate possono bloccare l’intero processo di risposta, portando a un incremento dell’INP. Utilizzare API asincrone e ottimizzare le chiamate API per minimizzare il tempo necessario per ottenere i dati può migliorare significativamente il tempo di risposta visiva.
Strumenti per Monitorare e Ottimizzare l’INP
La buona notizia è che esistono numerosi strumenti che possono aiutare i webmaster a monitorare l’INP e a identificare le aree problematiche.
- Google Lighthouse: Integrato in Chrome, questo strumento offre una valutazione dettagliata delle performance di una pagina web, inclusa la misurazione dell’INP. Può fornire indicazioni concrete su dove intervenire per migliorare i tempi di risposta alle interazioni.
- PageSpeed Insights: Fornisce dati reali raccolti dagli utenti su Core Web Vitals, inclusi FID e INP, attraverso il CrUX (Chrome User Experience Report). Consente di ottenere suggerimenti specifici su come migliorare il tempo di risposta e il rendering delle pagine.
- Web Vitals Extension: Un’estensione per Chrome che consente di monitorare in tempo reale i Core Web Vitals durante la navigazione su qualsiasi pagina web. Questo può essere utile per vedere come le modifiche alle prestazioni impattano sul valore di INP.
Casi d’Uso: Esempi di Miglioramento dell’INP
Diversi grandi siti web hanno già iniziato a lavorare per migliorare il loro punteggio INP. Uno degli esempi più noti è quello di eBay, che ha adottato una serie di strategie per ottimizzare la reattività delle pagine. Implementando l’uso di Web Workers e ottimizzando il rendering lato server, eBay è riuscita a ridurre drasticamente i tempi di risposta alle interazioni, migliorando notevolmente l’esperienza utente.
Un altro esempio è Twitter, che ha riscontrato miglioramenti significativi nel punteggio INP adottando un approccio modulare alla gestione del DOM e ottimizzando l’uso delle risorse di rete. Semplificare la struttura della pagina e ridurre la latenza ha permesso all’azienda di migliorare notevolmente i tempi di risposta, specialmente su dispositivi mobili con connessioni lente.
Prospettive Future: INP e Oltre
L’introduzione dell’INP rappresenta solo un passo nel percorso di Google verso una maggiore attenzione alla user experience. Nel lungo termine, è probabile che vedremo l’emergere di nuove metriche che valuteranno ulteriori aspetti delle interazioni tra utenti e pagine web. La personalizzazione dell’esperienza utente, ad esempio, potrebbe diventare un nuovo focus, con metriche che misurano non solo la velocità e la fluidità, ma anche la coerenza e la prevedibilità delle interazioni.
Conclusione
In conclusione, l’introduzione dell’INP nei Core Web Vitals rappresenta un passo cruciale verso un web più reattivo e user-centric. Per affrontare questa sfida, sviluppatori e webmaster devono adottare un approccio strategico, ottimizzando il codice e utilizzando strumenti avanzati per monitorare le performance delle pagine. L’INP, influenzando direttamente la SEO e l’esperienza utente, diventerà un fattore determinante per il successo dei siti web. Prepararsi per marzo 2024 significa investire nella reattività e fluidità delle pagine per garantire un’esperienza utente di alta qualità.
La SEO è molto complessa, e senza strumenti diventa davvero difficile ottenere risultati tangibili rapidamente. Ma quali sono gli strumenti essenziali che servono per poter rankare? Di seguito riportiamo i migliori SEO tools:
SEMrush è uno strumento di analisi e strategia SEO altamente...Show More
SEMrush è uno strumento di analisi e strategia SEO altamente avanzato, apprezzato per le sue funzioni complete e dati analitici dettagliati. Le sue principali funzionalità includono:
- Ricerca di parole chiave: Identifica parole chiave rilevanti e il loro volume di ricerca.
- Analisi della concorrenza: Monitora e confronta le strategie dei concorrenti.
- Audit SEO: Valuta e migliora l'ottimizzazione del sito web.
- Monitoraggio delle posizioni: Traccia il posizionamento delle parole chiave nei motori di ricerca.
- Analisi dei backlink: Esamina i link in entrata per migliorare l'autorità del sito.
SEMrush si differenzia da Mangools per la sua profondità e complessità. Mentre Mangools è ideale per utenti e aziende che cercano un'interfaccia semplice e funzionalità di base, SEMrush si rivolge a professionisti e aziende con esigenze più avanzate, offrendo analisi dettagliate e un ampio set di strumenti per strategie SEO complesse.
Show LessRank Math è un plugin SEO per WordPress progettato per aiutare...Show More
Rank Math è un plugin SEO per WordPress progettato per aiutare gli utenti a ottimizzare il contenuto del loro sito web per i motori di ricerca in modo efficiente e intuitivo. Di fatto, copre tutti gli aspetti della SEO tecnica e si distingue per la sua facilità d'uso e per l'ampio set di funzionalità avanzate.
Funzionalità principali:
- Analisi SEO On-Page: Suggerisce miglioramenti per ottimizzare i post e le pagine in base alle parole chiave selezionate.
- Integrazione con Google Search Console: Visualizza dati di performance direttamente nel dashboard di WordPress.
- Gestione dei Redirection: Facilita la creazione e la gestione di reindirizzamenti 301 per evitare pagine non trovate.
- Supporto Schema Markup: Permette di aggiungere facilmente dati strutturati per migliorare la visibilità nei risultati di ricerca.
Mangools è uno strumento SEO versatile e user-friendly, ideale...Show More
Mangools è uno strumento SEO versatile e user-friendly, ideale per principianti e piccole imprese. È il SEO tool onnicomprensivo per l'eccellenza, coprendo qualunque aspetto della SEO da ricerca di parole chiave, analisi SERP, monitoraggio del ranking e analisi di backlinks. Il Tool ha varie funzionalità:
- KWFinder: Ricerca di parole chiave con dati su volume, CPC e difficoltà SEO.
- SERPChecker: Analisi dettagliata dei risultati dei motori di ricerca, con metriche chiave come DA e PA.
- SERPWatcher: Monitoraggio del ranking delle parole chiave, per tracciare le prestazioni nel tempo.
- LinkMiner e SiteProfiler: Analisi approfondita dei backlinks e panoramica complessiva del profilo SEO di un sito web.